Guidoncini Verdi 2019

Eccoci là, appena preso i biglietti alla stazione centrale di Trieste, montiamo le cose in treno. C’è un’ energia incredibile, siamo 9 ragazzi e ragazze che stiamo per partire per un fine settimana divertentissimo. Saliamo tutti, ci prendiamo due spazi da quattro posti, mentre uno stava seduto sul scalino vicino o su un posto vicino. Il treno parte e noi intanto cominciamo a chiacchierare. Mentre giochiamo a Spyfall, un signore nei sedili accanto a noi chiede “Las Vegas?”, io gli rispondo “Ah si, stiamo giocando”. Non capisce quello che diciamo, mi chiede se parlo inglese, e gli rispondo in inglese. Io e lui scambiamo un due chiacchiere e mi racconta che ha tre figli Boy Scout nella zona di Las Vegas. Poi regala a ciascuno di noi delle monete americane e Myriam, l’altra caposquadriglia la quale è andata al Jamboree, gli dà una spilla del contingente Italiano. Passa un’ altra ora e poi arriviamo a Udine. Compriamo i biglietti del bus e prendiamo la 10. Scendiamo dove ci indica il cellulare e facciamo un pezzo a piedi fino a vedere l’oratorio nella lontananza. Arriviamo all’entrata e siamo i primi, ci iscriviamo un ora in anticipo rispetto all’orario dato, prima noi Puma e poi le Scoiattole. Ci mostrano dove mettere la tenda e il resto, nel frattempo che montiamo le tende, arriva piano piano altre squadriglie,  gli ambasciatori del Jamboree invece erano già là. Alle 5 circa ci chiamano in un grande quadrato con un 150 persone e i capi lanciano un grande gioco, divisi in squadre anziché squadriglie. Consiste nel proteggere le proprie bandierine verdi e rubare quelle degli altri, il campo da gioco era i 3 campi da basket e il parcheggio. Giochiamo per un po’ e poi scegliamo la location adatta per il proprio stand  della giornata successiva. Dopodiché chiamano per cenare, ci mettiamo in un grande rettangolo in uno dei campi da basket e a turni si prendeva il cibo messo nei tavoli in mezzo. Io mi metto a parlare con dei ragazzi di Sacile, e la cena passa velocemente. Dopo aver mangiato i ragazzi del Jamboree animano la serata, iniziano raccontando la loro esperienza fantastica. Rispondono a domande e poi ci mostrano un video che hanno realizzato loro, incredibile! Ci spiegano ancora alcune cose e poi ci propongono un quiz sul Jamboree, io mi sento prontissimo. Rispondo a 6 risposte per primo e correttamente. Vinciamo. Io scoppio di gioia, abbraccio Tommaso, batto il cinque a due persone vicino a me e andiamo a raccogliere il premio: una spilla con il logo del Jamboree. Per finire in bellezza infine balliamo tutti insieme a un ballo tipico messicano. Il fuoco di bivacco si conclude e facciamo il canto e la preghiera della sera, poi via alle tende. Mentre torno dal bagno noto che non serve la luce frontale, per il semplice motivo che è una notte di luna piena e il campo è illuminato come se fosse giorno.

 La mattina ci svegliamo e facciamo una ginnastica rapida ed efficace. Mangiamo la colazione con i dolci che abbiamo portato, e facciamo gli auguri a mia sorella. Ci dicono di preparare gli stand e ci sistemiamo tutti all’ombra. Per i primi 15 minuti ce ne approfittiamo per curiosare tra gli altri stand, dopo un po’ iniziano ad arrivare i visitatori. Molti rimangono molto sorpresi e colpiti positivamente. I led per la tenda sono un gran successo tra i ragazzi e sono un’ottima fonte di ispirazione per i loro progetti futuri. I led in tenda sono davvero molto comodi! Io a forza di parlare quasi perdo la voce, mentre i squadriglieri mostrano come funzionano i led. Verso la fine dell’esposizione noi facciamo amicizia con i nostri vicini di stand, delle ragazze del Valvasone 1. Parliamo per ore, negli intervalli tra un gruppo di persone e l’altro. Poi ci chiamano in quadrato, tutti emozionati perché si sa cosa succederà nei prossimi minuti. Chiamano una squadriglia alla volta in ordine per nome di zona. Poi si sente “Per artigianato: I Puma del Trieste sesto” e là noi corriamo e facciamo l’urlo davanti ai capi. Un emozione unica per chiunque della squadriglia. Ci attaccano la bandierina e uno dei capi ci dice sottovoce che siamo i primi nella storia del Trieste 6 a prendere la specialità di squadriglia. Corriamo al nostro posto, avrei voglia di urlare, ma allo stesso tempo non ho le parole. Chiamano poi le Scoiattole che entrano anche loro nella storia del nostro reparto. Le nostre amiche di Valvasone sono le ultime a essere chiamate. Poi, già gasati di nostro, dicono che avrebbero dato le premiazioni per il migliore stand e per la migliore impresa: tre premi dalla giuria e uno dai turisti. Dei ragazzi vicino a noi dicono già che ci hanno votato solo per il carretto, mi fa scoppiare di gioia a pensare che molta gente abbia apprezzato quella impresa quanto noi e ringrazio in silenzio mio nonno per la millesima volta. Chiamano una squadriglia del Pordenone 2 per uno dei premi dalla giuria, poi ascolto bene mentre gli altri parlano. “I Puma del Trieste 6 con la specialità di artigianato”, comincio a correre e i ragazzi sorpresi cominciano a correre anche loro. Arriviamo davanti ai capi e io sto per svenire ancora non ci credo che ci premiano per questo. Torniamo indietro e non ascolto neanche chi sono gli altri vincitori perché sono ancora incredulo del premio. Viviamo assieme  la messa e poco dopo ce ne andiamo, saluto molta gente che probabilmente non rivedrò più. Ci incamminiamo verso la fermata del bus, questa volta della 4, e lo prendiamo senza problemi. Il ritorno in treno è tutto più tranquillo, siamo tutti stanchi e assetati. C’è chi dorme, C’è chi parla con un altro e via così. A pochi minuti dall’arrivo siamo tutti svegli e ci mettiamo ad ascoltare musica e ballare. Una volta arrivati tutti tornano a casa.

  É stato un fine settimana da sogno, ci siamo fatti amici, siamo entrati nella storia del gruppo, siamo tutti contenti. Vorrei ringraziare tutti coloro che lo hanno reso possibile, specialmente mio nonno. Senza di lui non sarei riuscito a costruire quel cart. Vorrei ringraziare Stefano e la squadriglia, loro hanno lavorato tantissimo per preparare tutto per questo evento ed è andato alla grande. E vorrei ringraziare tutti coloro che hanno creduto in me e mi hanno dato forza, specialmente Myriam. Grazie a tutti.